lunedì 6 febbraio 2017

IL DIRITTO DI ESSERE MADRE

Da quando ho ricordo ho sempre desiderato diventare madre. Uno dei miei giochi preferiti da bambina era proprio questo e ricevere una bambola era ciò che speravo ogni volta che scartavo un dono. Carrozzine e pannolini hanno accompagnato tutta la mia infanzia.
Poi sono crescita e le priorità sono diventate altre, ma quando cinque anni fa nella mia vita è arrivato mio marito ho capito che stava succedendo qualcosa di meraviglioso ed è arrivato il nostro primogenito. E' arrivato in fretta, forse con l'impulsività dei 20 anni, ma desiderato con tutto il cuore da entrambi. Da quel momento è cominciata l'avventura più bella ed impegnativa della nostra vita..e due anni dopo abbiamo fatto il bis!
Mi sento una privilegiata, davvero. In questi anni ho conosciuto tante mamme, tante storie diverse e molto spesso, nonostante il bruciante desiderio di una famiglia numerosa, non si trova il coraggio di avere un secondo (o terzo) figlio. Scelta legittima se portata dal cuore, ma spesso non è così. Siamo costrette dal lavoro e dalla società che mette i bastoni tra le ruote alle madri, alle famiglie.
Ho conosciuto mamme in maternità che avevano il cuore pesante all'idea di portare i bimbi alla babysitter, al nido, ai nonni..mamme che sentivano di perdere ciò che gli spettava, crescere la loro creatura bisognosa di contatto. 
Ne ho conosciute altre che sono rimaste a casa non per scelta, ma perché "scomode" in un'azienda che pensa solo al profitto.
In tre anni d'attività ho perso il conto di quante donne mi hanno chiesto consiglio o hanno provato a mettersi in proprio per sostenere il reddito familiare senza lasciare le mura domestiche.
In realtà ho scritto tutto questo senza avere una vera risposta perché penso che le mamme siano ancora abbandonate e la maternità sia ancora vista come un ostacolo per la vita lavorativa. Vi chiedo solo di non mollare perché avere dei figli e prenderci cura di loro è un nostro sacrosanto diritto!
Quando guardo i miei bambini trovo la forza per andare avanti per la mia strada e chissà che prima o poi si possa nuovamente allargare la famiglia. Io ci spero.


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