lunedì 27 marzo 2017

BLACKOUT

Eccomi qui, di nuovo "tecnologica" dopo un weekend a dir poco turbolento. Ora vi spiego quello che è successo qualche giorno fa.
Venerdì a causa di un guasto ha preso fuoco il contatore della luce di casa nostra. Fortunatamente è successo alle nove di sera quando eravamo tutti svegli ed il blackout ci ha permesso di capire tempestivamente che qualcosa non andava. Siamo usciti per andare a riattaccare la luce e ci si è parato davanti agli occhi un brutto spettacolo. Ammetto di essermi parecchio spaventata alla vista delle fiamme!
Con l'arrivo dei vigili del fuoco tutto si è sistemato e non abbiamo corso alcun pericolo. A quel punto la serata si è trasformata in qualcosa di goliardico, i vigili hanno fatto salire i bimbi a bordo del loro veicolo rosso e gli hanno fatto indossare il caschetto: ovviamente si sono divertiti un mondo!
Questa serata così inaspettata ha portato però dei risvolti positivi. Rientrati in casa ci siamo fiondati tutti insieme sotto le coperte a leggere un libro a lume di candela ed è stato davvero bellissimo. Un momento di tenerezza, di coccole, d'amore, di famiglia vera. 
Leggo sempre ai miei figli, ma quella sera c'è stata una magia particolare che non sono in grado di spiegare. Magia è proprio la parola più adatta.


Sono ancora un po' scombussolata e due giorni senza elettricità hanno fatto riempire di messaggi la mia casella di posta (abbiate pazienza, risponderò a tutti quanti!), ma sto seriamente pensando di staccare tutto una volta al mese. Ne vale la pena, credetemi.

lunedì 20 marzo 2017

TANTI AUGURI PAPA'

La festa del papà è appena trascorsa e io non potevo non parlare di questo. Non potevo perché una delle cose migliori che ho fatto nella vita è stata avere dei figli con mio marito. Non potevo desiderare padre migliore. Lo so, forse sembra una sviolinata, ma non è così. Sono davvero fortunata.
Lo sono perché quando ho tenuto tra le mani tremanti il test di gravidanza lui le ha prese tra le sue e le ha strette forte tranquillizzandomi: è in quel momento che è diventato padre. Ha partecipato con sorrisi e batticuore a tutte le ecografie, mai se ne sarebbe persa una ed ogni sera, tornato dal lavoro, la prima carezza era per il pancione. 
Nonostante creda fermamente nella forza delle donne, durante il parto lui è stato il mio respiro, mi ha sorretta, incoraggiata, sostenuta. Quando sono nati i nostri figli l'emozione è stata grande per entrambi, non mi sono mai sentita superiore e non l'ho mai amato così tanto come in quei momenti.
E' stato custode della sua famiglia nei primi giorni a casa, nei momenti più delicati. Ha protetto i suoi bambini e coccolato me. 
Li ha cullati tanto, tantissimo, spesso sulle note delle sue amate canzoni reggae. Li ha calmati e addormentati tutte le volte che io avevo bisogno di staccare, di prendermi un momento per me stessa. 
Mi ha appoggiata e difesa quando le persone attorno non condividevano l'allattamento prolungato ed il tandem (allattamento di più bambini, nel mio caso due) e la nostra passione per le fasce..anche se a volte ha storto il naso quando ne acquistavo qualcuna di troppo. 
E' il loro vero compagno di giochi. Potrebbero passare pomeriggi interi a calciare il pallone, a costruire castelli con i mattoncini colorati, ad inventare qualche nuovo gioco con il legno..e ogni volta che non è al lavoro è proprio così.
E' un padre dolcissimo che ama il cospleeping anche se deve svegliarsi presto al mattino e magari abbiamo passato la nottata in quattro nel lettone stretti stretti.
La conferma più grande, però, ce l'ho quando guardo i sorrisi dei nostri bambini quando torna dal lavoro. Il modo in cui loro lo cercano e il modo in cui lui li stringe forte a sé chiudendo gli occhi.

Tanti auguri papà.


[Questo è il primo lavoretto per il papà che il nostro primogenito ha realizzato all'asilo. Inutile dire che ieri mattina quando gliel'ha dato, con la mia complicità, c'è stato un momento di commozione generale! :)]



martedì 14 marzo 2017

LA RISALITA DI PERSEFONE

Lo so, è martedì. Questa settimana ho scombinato un po' i piani, ieri è stata una giornata piena d'impegni e d'imprevisti e così ho deciso di rimandare di un giorno la pubblicazione sul blog. Il motivo principale è che tengo moltissimo al progetto di cui sto per parlarvi e merita tutta la mia cura e attenzione.
Oggi vi racconto il secondo modello con il nome di una Dea di One Drop. Come avevo anticipato si chiama Persefone e questo è un archetipo abbastanza complesso perché racchiude due aspetti fondamentali: la fanciulla, colei che è figlia e vuole compiacere gli altri e la regina come risultato di esperienza e maturazione. La caratteristica che più mi piace di lei è la ricettività che merita di essere coltivata con costanza.
Il mito di Persefone è piuttosto lungo e lo potete leggere per intero qui. Secondo il mito essa vive sei mesi all'anno nel sottosuolo e sei mesi in superficie ed è proprio lei con la sua risalita a portare il risveglio della terra e la bella stagione. Per questo motivo il modello a lei dedicato ha preso vita in questo periodo dell'anno e non è un caso che io ve lo presenti tra la luna piena appena trascorsa e l'Equinozio di Primavera.

Ecco Persefone.



Una borsa leggera, colorata, che profuma di primavera. Può essere indossata in due modi (si parlava di dualità, no?), a tracolla oppure a spalla. Il manico è in eco-pelle ed è fissato tramite due borchie per lato. Ogni borsa ne avrà uno diverso per rendere ogni pezzo veramente unico e personalizzato. Il retro è in eco-pelle martellata nera, marrone, tortora oppure... rossa! Nuova tinta che ho assortito e che desideravo da tempo. Il pannello frontale è in cotone fantasia e l'interno è come sempre in cotone ad alta grammatura in tinta unita. Questa volta la chiusura è con cerniera e l'intera borsa è davvero morbida grazie all'imbottitura nascosta.

Ora vi riporto la descrizione della donna Persefone di Jean Shinoda Bolen.
<<La donna Persefone ha la caratteristica della giovinezza. In realtà, è possibile che sembri più giovane della sua età o abbia nella personalità qualcosa di 'fanciullesco', un elemento del tipo 'prenditi cura della bambina che è in me', che può durare fino alla mezza età e oltre. La penso come la donna che ha in sé qualcosa che la fa assomigliare ad un salice, che si piega e si adatta alle circostanze o a personalità più forti. Andando prima in una direzione e poi nell'altra, a seconda di come 'soffia il vento', quando la forza cessa, i rami si rialzano, lasciandola in un certo senso incontaminata dall'esperienza, a meno che non si impegni in qualcosa che la modifica.>>


lunedì 6 marzo 2017

SETTE ARCHETIPI ED UN PICCOLO BRAND

L'ultimo anno è stato davvero ricco di cambiamenti nel mio piccolo brand (e nella mia vita privata!), ci sono state un sacco d'idee che mi hanno portata a rivedere i miei obiettivi, la mia strada. Ho deciso di non occuparmi solo di bambini, cosa che continuo a fare con entusiasmo, ma anche di mamme, di donne. Volevo creare un oggetto speciale, che raccontasse una storia e che fosse arricchito da tanti piccoli particolari che hanno arricchito anche la mia vita in questi anni. Ci sono arrivata poco alla volta, ma alla fine ho capito, volevo portare un po' di magia anche nel mio lavoro.
Almeno dieci anni fa è capitato tra le mie mani il libro "Le dee dentro la donna" di Jean Bolen e posso affermare con certezza che questo libro mi ha cambiata. E' un libro che ha parlato al mio cuore, che ha fatto nascere in me una sorta di sete di conoscenza nell'ambito della consapevolezza femminile. Eccola lì, la mia parola dell'anno che si ripresenta.
Come dicevo, ho voluto portare un po' di tutto questo nelle mie creazioni, così è nata la collezione di borse "One Drop" e ognuna di esse ha proprio il nome di una Dea. Ogni archetipo si porta dietro una storia ed una personalità femminile ben chiare ed ogni modello da me ideato, studiato e realizzato è un'interpretazione di esso.
Su due modelli sto ancora lavorando e ne vedrete uno in estate ed uno in autunno, mentre due sono già nati: Demetra e Persefone.

Demetra è lei.



Una borsa capiente e con due grandi tasche per contenere tutto ciò che occorre a noi, ma anche al nostro bambino. Una rivisitazione della BabyBag, una borsa per mamme a cui non piacciono le classiche sporte da cambio, ma che può anche essere una spaziosa borsa alla Mary Poppins per donne che portano con sé un po' di tutto (come me!).

Vi riporto la descrizione della donna Demetra scritta proprio da Jean Shinoda Bolen a cui mi sono ispirata per crearla.
<<La donna Demetra è prima di tutto e soprattutto una donna materna. Nei suoi rapporti è provvida e protettiva, soccorrevole e generosa e dà tutto ciò che vede necessario: una tazza di brodo caldo, un abbraccio di conforto, denaro per aiutare un amico a superare una crisi finanziaria, un invito costante a 'tornare a casa dalla mamma'.
Spesso è circondata da un'aura da Madre Terra. E' solida e fidata. Di lei si parla come di una donna 'con i piedi per terra', quando si dà d'attorno per fare ciò che è necessario, con un misto di senso pratico e di calore umano. E' attenta a ciò che la circonda, altruista e leale verso le persone e verso i princìpi, al punto da venire talvolta giudicata testarda. Ha forti convinzioni ed è difficile farle cambiare idea quando si tratta di qualcosa o qualcuno che le sta a cuore.>>

Credo che la storia che sta dietro alla borsa che ho pensato e realizzato con grande dedizione le dia tutto un altro sapore. Credo che dia modo di comprendere meglio chi sono e che strada voglio percorrere con il mio lavoro.

Tra pochi giorni vi racconterò un'altra storia perché la primavera è alle porte..e anche Persefone!

- Non sai cosa sono gli archetipi? Leggi qui. -